Oltre l'Orologio dell'Ossigeno: La Rivoluzione dei Limiti a 1.3 atm
- Gherardo Biolla

- 2 giorni fa
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di Gherardo Biolla

Per oltre tre decenni, le tabelle NOAA del 1991 sono state il "verbo" per ogni subacqueo tecnico. Ma la ricerca non si ferma e, a settembre 2025, la pubblicazione sulla rivista Diving and Hyperbaric Medicine ha segnato il passo verso una nuova era. Un panel di esperti internazionali ha formalmente proposto una revisione dei limiti di esposizione all'ossigeno per la tossicità del Sistema Nervoso Centrale (CNS).
Il "Raddoppio" del Limite a 1.3 atm
Il fulcro della ricerca si è concentrato sulla pressione parziale di 1.3 atm, lo standard de facto per la maggior parte dei circuiti chiusi (CCR) e delle fasi operative tecniche. Fino a ieri, il limite NOAA prevedeva 180 minuti per singola immersione e un massimo di 210 minuti nelle 24 ore.
I nuovi studi, basati su test condotti dal Navy Experimental Diving Unit (NEDU) e sull'analisi di migliaia di ore di immersioni reali, indicano che questi limiti erano eccessivamente conservativi.
Le nuove linee guida 2025 propongono:
Fase Operativa (Lavoro): Fino a 240 minuti (4 ore) a PO2 di 1.3
Fase di Decompressione (Riposo): Ulteriori 240 minuti (4 ore) alla stessa pressione parziale.
Totale Giornaliero: Fino a 480 minuti (8 ore) nelle 24 ore.
Perché questo cambiamento?
La ragione risiede nella natura probabilistica della tossicità dell'ossigeno. Le vecchie tabelle del 1991 derivavano da studi su esposizioni a PO2 molto più elevate (1.6 atm), dove il rischio di convulsioni è esponenzialmente più alto. A 1.3 atm, la probabilità di un evento CNS è estremamente bassa, anche su tempi lunghi, a patto che vengano rispettate alcune condizioni critiche emerse dallo studio:
Gestione della CO2: L'ipercapnia (accumulo di anidride carbonica) resta il principale catalizzatore della tossicità da ossigeno. Il limite di 8 ore è valido solo con un carico di lavoro moderato e uno scrubber efficiente.
Air Breaks (Pause d'aria): Lo studio conferma che brevi interruzioni (5 minuti ogni 60-120 minuti) in cui si respira un gas con PO2 inferiore riducono drasticamente il rischio di accumulo di stress ossidativo.
Stabilità del Setpoint: La precisione dei moderni rebreather elettronici permette di mantenere una PO2 costante, evitando i "picchi" che storicamente rendevano pericolose le lunghe esposizioni.
Tossicità Polmonare: L'altra faccia della medaglia
Sebbene i limiti CNS siano stati estesi, gli esperti avvertono che la tossicità polmonare (Whole Body Oxygen Toxicity) rimane un fattore limitante. Esposizioni di 8 ore a 1.3 atm generano un carico di OTU (Oxygen Toxicity Units) notevole (circa 624 OTU). Sebbene i polmoni abbiano una capacità di recupero superiore rispetto al cervello, le immersioni multi-giorno richiedono ancora un monitoraggio attento per evitare l'insorgenza di tosse secca e riduzione della capacità vitale.
Cosa cambia per i professionisti?
Per un subacqueo tecnico queste novità offrono un margine operativo immenso per le esplorazioni in grotta o sui relitti profondi. Tuttavia, la raccomandazione resta la prudenza:
La suscettibilità all'ossigeno varia da persona a persona e da giorno a giorno.
In sintesi: Vecchi vs Nuovi Limiti (1.3 atm)
Parametro | Limite NOAA 1991 | Nuove Linee Guida 2025 |
Singola Immersione | 180 min | 240 min (Lavoro) |
Decompressione | Non specificato | + 240 min (Riposo) |
Totale 24 ore | 210 min | 480 min |
Nota importante: La NOAA prevede di integrare ufficialmente questi dati nel Diving Standards and Safety Manual all'inizio del 2026. Fino ad allora, queste rimangono raccomandazioni basate su evidenze scientifiche per la comunità tecnica avanzata.





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