di Rosario Cuscona
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella vita di tutti i giorni, in tutti gli essere viventi, per mantenere sano il nostro organismo e farlo funzionare al meglio. Questo discorso è valido per noi tutti, ma ancora più importante per tutti coloro che svolgono un attività fisica più o meno impegnativa (aumento delle prestazioni fisiche, aumento del consumo energetico).
Questo quindi è valido anche nel mondo delle immersioni subacquee. La subacquea non è considerata un attività sportiva, bensì un attività ricreativa, ma questo solo perché non esiste una vera competizione nella subacquea, non ci sono gare e non c’è niente da vincere; e non perché la subacquea non richiede un attività fisica a tutti gli effetti, anzi posso assicurarvi che in base al tipo di immersione che si svolge il dispendio energetico è enorme!
L’alimentazione, quindi, svolge un ruolo importante anche in questa splendida attività ricreativa, il sommozzatore deve conoscere quali sono gli alimenti più adatti alla sua attività in modo da poter trarre tutti i benefici possibili. Prima di continuare l’argomento sull’alimentazione del subacqueo ed analizzare i cibi idonei e quelli meno idonei, desidero porre l’attenzione dei lettori anche ad un altro argomento di fondamentale importanza e che non è altro che strettamente legato al fattore alimentazione. Si tratta del fattore “peso”. Anche il peso corporeo gioca un ruolo cruciale nello svolgimento di un immersione ed in particolare per il fattore sicurezza e comfort. Nel caso del sottopeso la complicazione maggiore è quella di sentire freddo prima e più degli altri membri del team. Vi ricordo che in acqua la dispersione del calore corporeo è 25 volte maggiore che in aria. Respirare aria alle varie profondità non fa altro che aumentare il processo della dispersione del calore corporeo. L’effetto aumenta ancora di più se invece di respirare aria si respira una miscela di gas come nel caso delle miscele per l’immersione in trimix in cui la presenza del gas elio determina un aumento maggiore della dispersione del calore corporeo. Le condizioni, quindi, di ipotermia che si possono venire a creare in questa situazione possono comportare delle conseguenze più o meno gravi, quali affaticamento muscolare e riduzione della velocità di eliminazione del gas inerte. Viceversa, il sovrappeso comporta tutta una serie di problematiche legate alla scarsa forma fisica. In questo caso il subacqueo in sovrappeso ha una minore resistenza fisica allo stress, agli sforzi improvvisi ed un aumento di assorbimento del gas inerte nei tessuti con una conseguente probabilità di narcosi di azoto a profondità più basse ed un maggiore rischio di incidenti da decompressione – PDD. Il grasso è un tessuto lento, che trattiene una grande quantità di azoto disciolto; un alto livello di adipe nel corpo aumenta la quantità di azoto trattenuto dopo l’immersione. L’obesità, in oltre, predispone al rischio di complicanze cardiovascolari quali aterosclerosi, ipertensione, iperglicemia e ipercolesterolemia. Per questi motivi bisognerebbe considerare l’obesità come una condizione di non idoneità alla subacquea. Gli alimenti forniscono all’organismo l’energia necessaria per compensare la spesa energetica, mediante la combustione dei carboidrati (1g di carboidrati fornisce 4 Kcal), dei lipidi (1g = 9 Kcal), delle proteine (1g = 4 Kcal). Mentre i carboidrati ed i lipidi, in presenza di ossigeno, vengono ossidati completamente e trasformati in acqua e anidride carbonica, le proteine producono anche composti azotati che vengono successivamente escreti sotto forma di urea. Una dieta equilibrata deve avere un contenuto proteico del 12-15%, lipidico del 25-30% e glucidico del 60%, considerando che proteine e grassi vengono digeriti più lentamente e che i glucidi rappresentano la fonte energetica principale per i muscoli. Dieta equilibrata significa fornire tutti i nutrienti necessari e che bisogna per lo meno consumare cinque pasti al giorno, limitando al massimo i cibi a lunga conservazione, l’alcool, i cibi troppo raffinati, le salse elaborate e the o caffè in forti quantità. Verdura e frutta devono essere consumate preferibilmente crude e per un corretto apporto proteico è consigliabile prediligere carne di vitello, tacchino, coniglio, pesce. E’ vantaggioso consumare oli vegetali quali l’olio extravergine di oliva e zuccheri complessi, sotto forma di pasta, pane, riso a giuste dosi. Un’altra importante considerazione va fatta riguardo al tempo di digestione dei vari alimenti: è infatti importantissimo non appesantire lo stomaco che, altrimenti, sottrarrebbe preziose energie all’organismo per digerire gli alimenti che si sono ingeriti. Viceversa gli alimenti liquidi, le minestre e le bevande sono in assoluto gli alimenti più digeribili e lasciano lo stomaco in tempi brevi rispetto a tutti gli altri. Rimanendo in tema di “liquidi”, spesso ci dimentichiamo dell’acqua che invece dovrebbe essere una delle componenti principali della nostra dieta. Il nostro corpo è costituito principalmente da acqua (circa 50-70% del peso corporeo totale); il suo contenuto all’interno del nostro organismo varia in rapporto all’età, al sesso e al peso corporeo, nonché alla situazione ambientale, all’attività fisica svolta ed alla composizione della dieta. Normalmente si perdono 600 ml al giorni di acqua dalla pelle e dai polmoni che devono ovviamente essere reintegrati per mantenere l’omeostasi. L’acqua è inoltre indispensabile per la corretta digestione ed assimilazione dei nutrienti, per la funzionalità del circolo ematico, per la lubrificazione dei tessuti e delle articolazioni, per il mantenimento della giusta temperatura corporea. A parte le proprietà sopraccitate, l’acqua è un elemento molto importante in chi pratica attività subacquea per diversi motivi. Ricordiamoci sempre che durante l’immersione, vi è una ridistribuzione dei liquidi dai tessuti verso il circolo ematico, che comporta un aumento della diuresi e conseguente perdita di liquidi. Inoltre nei trenta minuti dopo l’emersione avviene il processo inverso, ovvero i liquidi tornano dal circolo verso i tessuti (disidratazione relativa) ed è quindi importantissimo bere molto nell’ora seguente l’immersione. L’acqua è molto importante per fluidificare la linfa e contrastare l’intasamento dei capillari linfatici preposti al drenaggio del tessuto connettivo (buona prevenzione per la PDD con linfedema). Per finire, non dimentichiamoci che l’acqua è considerata “un farmaco” da utilizzare in caso di PDD. A questo punto è possibile analizzare più in dettaglio quali sono gli alimenti più indicati al fine di un immersione e quali no. Alcuni degli alimenti che posso sconsigliare a chi soffre di problemi di compensazione sono:
Causa vasodilatazione e gonfiore delle mucose.
Alimentazione iperproteica. Determina sia ritenzione idrica che gonfiore delle mucose.
Contengono istamina e conseguente gonfiore delle mucose.
Mentre le linee guida per un alimentazione corretta ai fini di un immersione subacquea sono:
A colazione tè o succo di frutta o latte di mandorla al posto del latte essendo quest’ultimo meno digeribile.
A pranzo: pasta, riso o cereali, verdura e frutta.
Bere sempre abbondantemente acqua prima e dopo le immersioni.
Fare merenda con frutta e liquidi.
A cena mangiare proteine (carne, pesce, legumi), con verdura e frutta.
Mangiare frutta e verdura in abbondanza. Tali alimenti svolgono importanti funzioni nella lotta ai radicali liberi e rendono innocue le sostanze potenzialmente nocive che si insinuano nel nostro organismo attraverso i cibi o la respirazione.
Se si fanno due o più immersioni al giorno, non esagerare con alimenti che contengono o liberano istamina soprattutto tra un’immersione e l’altra (cioccolata, fragole, pomodori, crostacei, affettati, formaggi fermentati, frutta secca, etc.)
Sali Minerali, oligoelementi e vitamine sono importanti. Ritengo che una dieta equilibrata sia sufficiente per coprirne il fabbisogno.
Per chi fosse vegetariano ricordo che l’unico cibo di origine vegetale che contiene tutti gli amminoacidi essenziali è la soia. Attenti perché la carenza di uno degli amminoacidi essenziali può portare all’insorgenza di patologie più o meno gravi.
Nessun alimento di origine vegetale contiene la vitamina B12, quindi fate molta attenzione nel controllare che la vostra dieta sia completa il più possibile.
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